dai voce alla tua sofferenza e scopri cosa puoi farne
Se non sai da dove iniziare, possiamo discuterne insieme. Offro sessioni online , in presenza e anche a domicilio
Se non sai da dove iniziare, possiamo discuterne insieme. Offro sessioni online , in presenza e anche a domicilio
Una ferita, sia essa visibile sul corpo o nascosta nell'anima, è spesso avvertita come qualcosa di doloroso, terribile, da celare o di cui vergognarsi. Allora, cosa potrebbe renderla preziosa?
Nella vita si verificano eventi gioiosi e altri che ci causano grande dolore. È facile discutere dei momenti felici, ma spesso evitiamo di affrontare quelli dolorosi perché il solo pensiero può scatenare un'ondata di emozioni, pensieri negativi e intense sensazioni fisiche, lasciandoci incerti su come gestirli. Per difenderci da quel senso di vulnerabilità profonda, in cui percepiamo di non avere il controllo (e quanto detestiamo sentirci così!!!), potremmo scegliere di reprimere i nostri sentimenti, nella speranza che col tempo il dolore diminuisca. Ma spesso non è così. Continuiamo a sentirci depressi o costantemente ansiosi, e forse abbiamo uno stile di vita poco sano che ci risulta difficile cambiare. Non riusciamo a spiegare a noi stessi o agli altri il vortice di emozioni che ci paralizza e ci impedisce di procedere, alimentando un senso di impotenza che ci fa credere che nulla potrà mai cambiare.
Mi piace paragonare il mio lavoro di psicologa al Kintsugi. In Giappone, l'arte del Kintsugi è quella di riparare ('tsugi') le crepe di un oggetto rotto, spesso utilizzando oro ('kin'), per conferirgli una nuova vita e un valore accresciuto. Il portaoggetti che vedete nella parte superiore del sito mi è stato regalato molti anni fa. Non ricordo chi me l'ha dato, ma è sempre stato uno dei miei preferiti. Quando si è rotto per un maldestro incidente, non ho mai pensato di buttarlo via. Così, l'ho incollato di nuovo. È vero, non è più perfetto, ma per me ha acquisito ancora più valore.
Iniziare un percorso di sostegno psicologico rappresenta per me l'accompagnare l'individuo in un viaggio di autoscoperta, che comporta il riconoscimento e l'accettazione della propria sofferenza o delle proprie ferite, attribuendo al dolore lo spazio che merita. È valorizzare il trauma che, seppur doloroso, può averci insegnato lezioni preziose per vivere meglio il presente e per compiere scelte future più allineate ai propri valori. In questo senso, le nostre ferite diventano preziose perché possono aiutarci a costruire un nuovo senso di sé. Ogni ferita ci lascerà una cicatrice, che però ci ricorderà ciò che abbiamo superato e come siamo sopravvissuti.
Carl Gustav Jung
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.